lunedì 11 dicembre 2017

QUASI SEMPRE FELICI E CONTENTI di Gianmarco Mascagna


“Le più grandi storie d'amore hanno come protagoniste delle principesse che, dopo essere state avvelenate, addormentate o rinchiuse nelle torri più alte del castello, trovano il loro principe vivendo per sempre felici e contente. Va bene, basta raccontarci le favole. Cosa succede nella vita reale?”

Questa è la storia di Sofia, una regina che ha perso l’intero regno da quando il suo re brizzolato se n’è andato di casa. Sofia è una commessa di quarantacinque anni con una figlia adolescente, Giulia, catapultata dal lieto fine alla vita reale, dove deve combattere per non trasformarsi da principessa a strega. Questa è la storia di Sofia, una donna normale che riparte da se stessa e cerca di afferrare di nuovo la felicità, oscurata dal divorzio. Tra buffi incontri, ricadute e gaffe, Sofia impara a fare i conti con la separazione, demolendo, episodio dopo episodio, gli stereotipi che vengono inculcati ad ogni donna fin da bambina. Un romanzo sull'amore che si nutre di consapevolezza.
Ciò che mi ha incuriosito e spinto alla lettura del romanzo, oltre alla trama ovviamente, è il fatto che sia stato scritto da un uomo. Non nascondo di aver provato all’inizio qualche perplessità al riguardo: come può, mi sono chiesta, un uomo comprendere a fondo e di conseguenza mostrare, senza cadere nella banalità o, quel che è peggio, evitando di apparire superficiale, ciò che prova una donna quando affronta una separazione, quando si accorge che il mondo in cui viveva e che credeva incorruttibile è solo una bugia, che le certezze di una famiglia solida e sana e di un marito fedele non sono altro che menzogne e inganni. Bene, la risposta l’ho avuta leggendo e, vi assicuro, è stata stupefacente.


Il personaggio principale è Sofia, una donna come tante, follemente innamorata di suo marito Leonardo, con la figlia Giulia, ora adolescente e un lavoro da commessa presso un centro commerciale di Roma. Insomma la sua è una vita normale e tranquilla. A questo mondo, però, purtroppo non c’è cosa che duri per sempre e, come spesso accade, la crisi è dietro l’angolo: Sofia scopre la scappatella del marito e si separa. Rimasta sola, con la figlia da accudire, la nostra eroina è scoraggiata e fatica a rialzare la testa.

Tutte le mattine cerco un motivo serio per alzarmi. Mi sento gli occhi gonfi, come se avessi pianto tutta la notte e forse l’ho fatto davvero.


Il dolore è troppo pesante per poterlo ignorare. Più facile è farsi seppellire sotto il peso del fallimento.

Se io ho la febbre lui si soffia il naso, se lui è nervoso io mi rattristo e se io sorrido, lui esplode di felicità. In un rapporto come questo è difficile accettare un marito che all’improvviso diventa assente, ha sempre la testa china sul cellulare e mi passa attraverso come fossi un fantasma, senza chiedermi scusa perché non si è accorto della mia presenza.


Sarà l’amore per la figlia e il sostegno dell’amica cara a darle la forza per ricominciare. Sofia si rimbocca le maniche, la strada verso la rinascita è impervia. Lungo il cammino troverà intoppi di ogni genere, s’imbarcherà in avventure a volte sconcertanti, litigherà, combatterà, cadrà e si rialzerà tuttavia, dopo aver riconquistato la speranza, sarà in grado di procedere verso la direzione giusta.
Il tema è delicato ma l’autore lo affronta con delicatezza ed eleganza, cogliendo al meglio tutte le sfumature dell’animo femminile. Nonostante la delusione e la sconfitta Sofia affronta la quotidianità a testa alta, grazie anche ai continui rimbrotti di Simona e di Fabio, gli amici e colleghi del centro commerciale.

Simona è fatta così: verace fino al midollo, schietta e a tratti volgare ma, per quanto possa essere eccessiva, mi mette comunque una carica e un’allegria che pochi riescono a fare. Anche se deve sfogarsi di qualcosa lo fa sorridendo, a differenza mia che sono una vera rompipalle.

Il fatto di dover interagire con il mondo esterno è uno stimolo a uscire dal guscio doloroso in cui è sprofondata, una parentesi obbligatoria che Sofia affronta indossando ogni giorno la maschera dell’indifferente professionalità. Solo a fine giornata, quando le luci del negozio si spengono, si ritrova di nuovo avvolta nell’angosciosa realtà di solitudine, immobile nella sua ripetitività.

Quando si fa un lavoro come il mio, tutte le mattine sembrano uguali, come se fossimo condannati a ripetere lo stesso giorno in eterno. Ho notato come il ragazzo che vuole lavarmi il vetro della macchina mi guarda sempre allo stesso modo e mi viene incontro sempre alla stessa ora. Ho notato anche che ogni volta che parcheggio la macchina e sto per spegnerla, il deejay della radio pronuncia sempre lo stesso orario. Roba da far venire i brividi.


 Ed è proprio la consapevolezza della noiosa routine che spinge Sofia a muoversi per cambiare le cose. Basta lamentarsi, basta piangersi addosso, la vita va vissuta appieno, basta gettarsi il passato alle spalle e ricominciare. Basta credere alle favole: meglio scordarsi il principe azzurro, la felicità potrebbe venire conoscendo il cacciatore, chissà... Forse l’impresa non sarà facile, ma si deve pur sempre provare. La rinascita della donna passa anche da decisioni sofferte e definitive, l’importante è la convinzione con cui vengono prese.
Ebbene, dopo aver letto il romanzo, posso affermare di essere rimasta piacevolmente sorpresa del risultato finale. L’autore è riuscito a cogliere ogni sfaccettatura dell’animo femminile con eleganza e tatto, immedesimandosi completamente nella protagonista della storia. Dopo un inizio un po’ ovvio, in cui i fatti, le emozioni e i dialoghi sembrano un po’ scontati, il resto del racconto assume toni più profondi e convincenti tali da farmi pensare che il signor Mascagna si sia immerso alla perfezione nell’universo femminile tanto da esserne risucchiato completamente. Va dato atto all’autore di aver scritto un romanzo piacevole, ironico e serio al tempo stesso. Il viaggio di Sofia verso il proprio riscatto passa attraverso momenti drammatici ma anche assurdi, resi realistici da un linguaggio versatile all’occorrenza duro e serio o ironico e leggero.
Un bel quadro d’insieme, non c’è che dire, e una storia adatta a tutti che consiglio vivamente.



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