martedì 6 febbraio 2018

SE TI ACCORGESSI DI ME di Sharon Huss Roat


L’ansia sociale di Vicky Decker l’ha spinta a elaborare complicate strategie per passare inosservata e non essere mai al centro dell’attenzione. L’unica con cui riesce a essere se stessa è la sua amica Jenna. Quando Jenna si trasferisce, però, Vicky rimane completamente sola e per combattere quell’isolamento ormai insostenibile, decide di creare una falsa identità sui social, ritoccando le foto di altre persone come se fossero sue e postandole sul profilo Instagram @vicurious. Improvvisamente comincia ad avere dei follower e ben presto si ritrova a vivere una vita parallela, senza nemmeno aver lasciato la sua cameretta. Ma più cresce il numero dei follower e più le diventa chiaro che ci sono moltissime persone, là fuori, che si sentono esattamente come lei: #sole e #ignorate nella vita reale. Per aiutare loro, e se stessa, dovrà rendere la sua realtà virtuale molto più reale…
Piccola premessa: Se ti accorgessi di me non è un libro per tutti. Chiunque si sia sentito un perfetto “ signor nessuno” nella vita potrà provare empatia nei confronti della protagonista, Vicky Decker, ma se non avete mai sperimentato la solitudine più assoluta, quella che toglie il fiato anche se si è circondati da tante persone, allora non è il libro per voi. Se siete stati dall’altra parte della gerarchia sociale – quella dei Vip, per intenderci – non potrete capire il disagio di questa ragazzina di sedici anni. Forse risulterà antipatica ai vostri occhi; probabilmente sbufferete, esclamando “ma quale sacrificio sarà mai per te salutare un’altra persona?”; sicuramente, avrete voglia di cestinare questo libro senza arrivare nemmeno alla metà. Ecco, a voi “elette/i” consiglio di aspettare, dare una seconda opportunità ad un libro che ci mette davanti una triste realtà, quella dei “fantasmi”, delle persone invisibili che ci camminano accanto a testa bassa per paura di essere notate.
Vicky Decker ha sedici anni, anonimi capelli castano chiaro, occhi marroni e una vita sociale pari a zero che diventa ancora più inesistente dopo il trasferimento della sua unica amica Jenna, l’unica con la quale si sia mai sentita libera di parlare.

Mi guardo allo specchio, guardo il mio maglione enorme e i miei capelli castano chiaro, quindi né biondi né castani, ma di un colore a metà strada. Io sono cemento armato e linoleum. Invisibile. Nessuno capirà mai che io sono Vicurious. Non mi vedono neppure.

Sono passati ormai due mesi e Vicky non parla più con nessuno. Anzi, quando prova a dire “ciao” a qualcuno, improvvisi attacchi di panico la costringono a scappare nel bagno.
La sua “lista del terrore” si allunga ogni giorno di più e anche se Jenna fa di tutto per spingerla a fare qualche passo avanti, Vicky resterà delusa anche da lei.
Sola più che mai decide di creare un falso account Instagram, Vicurious, diventando la voce di tutti quelli che si sentono soli, esclusi, invisibili. Con un “io ti vedo” riuscirà ad essere di conforto a tante persone come lei, sebbene la sua vita reale resti identica. Nelle vesti di Vicurious sente di poter essere finalmente sé stessa e, con l’aiuto di Photoshop, il suo personaggio appare dappertutto: ad un concerto dei Foo Fighters, sulla scopa di Harry Potter, insieme a Ellen Degeneris.

È l’apice di una vita vissuta di riflesso, almeno per me. Vicurious può andare dove vuole, fare ciò che vuole senza nemmeno lasciare la propria stanza.

Insomma, Vicurious, diventa Vi-rale. Internet inizia a parlare di lei. Persino la madre di Vicky – protettiva e molto invadente – parla di questo personaggio che in men che non si dica arriva ad avere due milioni di followers.
Dall’altro lato di questa non richiesta popolarità, però, c’è Lipton Gregory, che con la sua disarmante
dolcezza riesce a trovare un posto nel cuore di Vicky, almeno finché tutto inizia a sgretolarsi.
Lipton mi stringe più forte e io ricambio il suo abbraccio. Mi fa sentire una persona reale. E ne ho bisogno, in mezzo a tutto questo parlare di Vicurious. Ho bisogno di qualcosa che mi ricordi che io esisto al di fuori di internet e che qualcuno, nel mondo reale, mi voglia qui più di quanto i miei follower mi vogliano lì.
Una richiesta d’aiuto non ascoltata e questo grande segreto, metteranno Vicky davanti ad una scelta che potrebbe, o meno, essere la migliore della propria vita.
Consiglio con tutto il cuore di leggere questo libro. Non si tratta di una storia banale, nonostante il cliché dell’adolescente disagiata sia abbastanza in voga. Questa è una storia di solitudine, sociopatia, amicizia, salvezza. Un libro che toglie il fiato ed incanta, fa versare qualche lacrima e, infine, fa sorridere.
E, ricordate, non siete soli/e.
Buona lettura Cosmo!

Se Vicurious mi ha insegnato qualcosa è che là fuori ci sono molte più persone simili a me di quante ne avrei potute immaginare. Posso essere me stessa, in qualsiasi forma, e non sarò mai sola.


Sharon Huss Roat è cresciuta in Pennsylvania e adesso vive in Delaware con il marito e i due figli. Quando non scrive, solitamente passa il tempo a leggere, fare giardinaggio, cucinare o dormire. Se ti accorgessi di me è il suo primo libro pubblicato dalla Newton Compton.


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