mercoledì 14 marzo 2018

L’imperfezione dei cigni di Brandon Witt






Kevin Bivanti sogna da sempre di aprire una boutique di meravigliosi abiti nuziali, il posto in cui ogni promessa sposa possa sentirsi adorata. A trentotto anni, lascia una carriera di successo nel mondo della pubblicità per acquistare una vecchia brownstone in un quartiere prestigioso di Boston e realizzare il suo sogno. Quando uno dei suoi finanziatori è costretto a ritirarsi, il fato interviene presentandogli Casper James, un pasticciere che spera di aprire un’attività in proprio e che si rende disponibile a correre il rischio. Le loro ambizioni si fondono in una combinazione di boutique per abiti da sposa e pasticceria per torte nuziali. 
I lavori di ristrutturazione della brownstone, la relazione con l’ex marito, i drammi familiari con le madri e l’ansia per i cambiamenti sconvolgenti della sua vita spingono Kevin sull’orlo di un crollo nervoso. In mezzo allo stress e alla preoccupazione, Casper diventa qualcosa di più di un socio in affari e la loro reciproca attrazione rende più intense le emozioni, mettendo però a repentaglio l’attività.
Proprio quando i loro sogni sono sul punto di trasformarsi in realtà, Kevin e Casper devono trovare il coraggio di affrontare lo stress che deriva dal loro rapporto, l’incertezza di una nuova avventura imprenditoriale e il ripresentarsi dei demoni personali di Kevin.



Questo romanzo ha suscitato in me reazioni ambivalenti. Da una parte ho apprezzato la storia dove un uomo ha il coraggio di lasciare la sua comfort zone e mettersi in gioco a quasi quarant’anni per poter realizzare i suoi sogni. Dall’altra ho trovato parecchio infantili certi atteggiamenti che si spererebbe non essere propri di una persona alla soglia degli “anta”.
Non avevo mai letto nulla di questo scrittore anche se lo conoscevo di fama, soprattutto per i suoi post su instagram dove è noto per le sue foto del prima e dopo un’importante dieta che l’ha trasformato fisicamente. Nonostante il personaggio di Kevin con i suoi problemi alimentari sia ispirato ad un amico di Brandon Witt, io penso che abbia empatizzato con lui dopo aver passato sicuramente momenti difficili con grandi perdite di peso. Quello che vive Kevin è sicuramente un forte disagio dato da malattie vere e proprie, l’ansia ed i problemi alimentari sono patologie che non vanno sicuramente sminuite. Quello che mi ha diciamo infastidita è l’atteggiamento della famiglia nei confronti di un uomo che si pensa sia adulto, ma che ha gravi problemi di salute. Le mamme di Kevin all’apparenza potrebbero apparire come chiocce, ma come si fa a non accorgersi delle ore eccessive che passa in palestra, dei pasti che salta e dei capillari degli occhi che si rompono per il vomito indotto? Tutti particolari che invece nota Casper, all’inizio quasi un estraneo, ma che piano piano entra nella vita di Kevin portando quella pace e quella stabilità che servono tanto ad una persona con i suoi disturbi.
Non bisogna aspettarsi il solito romance anche perché per più di metà libro Kevin ha un ritorno di fiamma con l’ex marito e Casper, per lo più, ha un’infatuazione a senso unico. Direi che la storia d’amore tra i due non è certamente la base di questo romanzo che parla soprattutto di come affrontare i problemi che la vita ti pone sulla strada, di crescita personale e di come, prima di tutto, bisogna accettare sé stessi per stare bene con il prossimo.



Casper doveva ancora venire a patti con la vitalità, l’umorismo, la determinazione di Kevin, che erano travolgenti. E l’inattesa dolcezza. Erano tutte qualità che gli giravano attorno in punta di piedi e ogni tanto lo colpivano in faccia.


“Tu fai di tutto per realizzare ciò che desideri, e lo fai accadere. Non ho dubbi che Bella Dolce sarà un successo, perché tu non permetterai altrimenti. […] Sei un’ispirazione per me, sto anch’io rincorrendo i miei sogni. Voglio questo posto, questa attività. Voglio che sia un successo.”

Non ti porta pace.Aveva ragione Noelle. Scott non gli aveva mai portato pace. Non lo aveva mai aiutato a respirare meglio.Invece Casper sì. Persino il suo viso, anche se non bello come quello di Scott, lo faceva rilassare. La facilità con cui rideva. La sua fede nel fato, e in loro, la sicurezza assoluta che la loro attività avrebbe avuto successo. Anche se Kevin non credeva molto nel destino, il modo in cui Casper vi si affidava gli dava serenità, anche se non aveva senso.



La visione della vita di Brandon Witt è grandemente influenzata dall’aver vissuto fino a diciotto anni da ragazzo gay in una piccola città nella regione degli Ozark e dai quindici anni di insegnamento per studenti con gravi disabilità emotive. Se si aggiunge a questo la sua ossessione per i corgi e le sirene, poi si considera il suo malsano amore per i cheeseburger, ci si rende conto che, con tutti questi problemi, ha molti argomenti di cui scrivere.

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